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Crowdmapping: se ne parla sempre più spesso


Seguendo sulle rete le news legate al mondo GIS e i suoi dintorni,  in questi ultimi tempi emerge in misura crescente l’interesse sul fenomeno del crowdmapping.

Iniziano ad esserci esperienze o tentativi di un maggiore coinvolgimento della componente volontaristica da parte di Enti, Pubbliche Amministazioni, ecc .. nel processo di raccolta e condivisione distribuita delle informazioni georiferite.

Le modalità sono le più diverse ed eterogenee, ma il segnale comune sembra essere quello che due mondi, quello delle istituzioni pubbliche che “ufficialmente” detengono i dati e il mondo del VGI (Volunteered Geographic Information) in generale, inizino a parlarsi cercando collaborazioni ed interazioni.

Sicuramente il movimento degli Open Data ha contribuito a creare il terreno con l’humus giusto su cui basare queste collaborazioni, anche perchè una volta che i dati sono resi liberamente disponibili, occorre capire come gestire i processi di aggiornamento del dato stesso, che oggi potrebbero avere modalità e canali diversi rispetto  al recente passato, si pensi alla distribuzione dei dispositivi mobili in grado di raccogliere o comunque fornire supporto ed essere abilitanti per la raccolta / aggiornamento di molti dati, e all’esistenza di realtà / comunità come quella di OpenStreet Map in grado di avere una platea molto ampia di potenziali (ed entusiasti …), contributori.

In questo contesto riporto alcune delle iniziative che considero più significative.

HealthMap, la crowdmap per le emergenze sanitarie (fonte: Sardinia OpenData), è un progetto basato su Ushahidi che offre una mappa utilizzata per monitorare epidemie e informazioni sulla salute in tutto il mondo.

La mappa, gestita da un team del Boston’s Children’s Hospital,  rappresenta i tipi di malattia e luoghi in cui si manifestano, il numero di casi, gli avvisi e gli avvertimenti di eventuali epidemie

Lo strumento include anche informazioni sui sintomi della malattia, così come una serie di dati sulla salute degli animali e dell’ambiente.

I dati vengono estratti da diverse fonti aperte, relazioni dei testimoni oculari, aggregatori di notizie on-line e validati rapporti ufficiali. Le fonti includono dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dell’Organizzazione mondiale per la salute degli animali, l’alimentazione e l’agricoltura (UN) e altri.

Attraverso un processo automatico, i dati vengono analizzati ogni ora, prendendo in considerazione le diverse tipologie di malattia e la loro posizione, che man mano vengono ritirate dal set di dati.

HealthMap è disponibile online e su dispositivi mobili, come Android e iPhone.

HealthMap anche creato l’applicazione Outbreaks Near Me, che fornisce le ultime segnalazioni di epidemie e malattie infettive. Inoltre, è stata creata anche Flu Near You, che tiene traccia della diffusione del virus dell’influenza chiedendo ai partecipanti di compilare sondaggi periodici sullo stato di salute. Infine c’è il Vaccine Finder che può essere aggiunto al tuo sito web sotto forma di widget.

Lo U.S. Geological Survey  ha attivato un programma denominato The National Map Corps (fonte: @pietroblu) che ha come obiettivo quello di espandere il coinvolgimento dei volontari nel migliorare la raccolta delle informazioni sia aggiungendo nuove features, sia correggendo dati esistenti usando The National Map database. I livelli informativi coinvolti sono scuole, ospedali, uffici postali, stazioni di polizia, ecc ….

Sono già stati fatti dei progetti pilota in Colorado che hanno avuto una durata di 10 mesi coinvolgendo 143 volontari che hanno operato su più di 6.400 strutture.

Ora il progetto saràò esteso ad altri stati americani quali: Arkansas, Alaska, Colorado, Delaware, Georgia, Idaho, Maryland, Michigan, Montana, North Dakota, New Jersey, New Mexico, Ohio, Oregon, South Carolina, Utah, Washington, West Virginia.

I dati raccolti grazie ai volontari saranno disponibili agli utenti “free of charge

La città di Chicago ha deciso di utililizzare GitHub per condividere i propri dati con gli utenti sollecitandone i fork per gli aggiornamenti.

github-chicago

L’utilizzo di GitHub per tale scopo è senz’altro di interesse e quindi degno di nota.

Questa iniziativa non ha intenzione di andare a sostituirsi al portale degli open data di Chicago,  ma è stata presentata come un esperimento per testare un modello collaborativo.

La scelta di GitHub è stata fatta in quanto lo strumento permette di fare download, fork e merge sui dati originali analogamente a come avviene per la gestione software per cui lo strumento è principalmente utilizzato.

E sin qui abbiamo esempi di crowdsourcing spontaneo, ma riporto anche un  riferimento di un caso di crowdsourcing diversamente spontaneo nell’utilizzo di tools di CAPTCHA per riconoscere o verificare un numero civico all’interno della piattaforma Blogger di Google all’atto della conferma di commenti a dei post, cosa che ovviamente sembra essere un po’ per lo meno borderline rispetto ad un coinvolgimento consapevole da parte dell’utente.

 

Where Camp EU 2013: alcune note

20 gennaio 2013 1 commento

Dal 18 al 19 Gennaio 2013 si è tenuto a Roma Where Camp 2013 presso Porta Futuro: riporto alune note della mia partecipazione che non saranno esaustive di tutti gli interventi ciò dovuto al fatto che il mio inglese è … diciamo …. un po “fuori allenamento”.

I partecipanti non erano moltissimi, orientivamemte tra i 30 e i 40: diciamo che Gennaio forse non è il periodo migliore per questi incontri e comunque la crisi si fa un po sentire per tutti. Ovviamente più nutrita la pattuglia italiana ma comunque discreta anche la presenza straniera

L’evento si è aperto con una presentazione di di Mark Killiffe sull’utilizzo di OSM in ambito umanitario in Africa, per mappare in zone degradate la presenza ad esempio di toilette: può sembrare a prima vista una cosa banale ed inutile ma occorre considerare che 3.41 milioni di persone all’anno muoiono per scarsa igiene dell’acqua. Non basta tuttavia mappare i punti ma occorre coinvolgere la popolazione per mantenere “vivo” il dato (situazioni di degrado e contaminazione, nuove toilette legate all’aumento delle popolazione, ecc ….).

Il dato deve essere pubblico e open e da qui l’uso di OSM: è stata realizzata una piattaforma open source denominata Taarifa

Altra presentazione è stata su CartoDB (Sandro Santilli). E’ stato fatto un esempio di utilizzo usando query spaziali su POSTGIS (una delle caratteristiche principali del prodotto), dopo aver caricato su POSTGIS i dati open data degli hotspots wi-fi: ad esempio i punti che ricadono nei dintorni di Porta Futuro, o quelli che ricadono dentro le aree verdi, ecc .. ), con anche tematizzazioni sui risultati ottenuti, esmepio tematizzare diversamemnte gli hotspots trovati sulla base della loro tipologie o le aree verdi sulla base del numero di hotspots che vi ricadono dentro.

Tutto quanto è stato fatto facendo dei filtri spaziali sul layer POSTGIS: molto potente da questo punto di vista anche se serve comunque una buona dose di conoscenza tecnica (le query spaziali non sono proprio alla portata di un utente entry-level ….) da parte di chi usa il back end.

Altra cosa interessante è che è open source (licenza BSD), e quindi ognuno se lo può installare sui propri server.

Francesco Stompanato ha presentato una soluzione mobile per raccolta dati in ambito World Food Programme (WFP): dopo alcuni approfondimenti la scelta è caduta su Open Data Kit.

E’ stata poi la volta di Paolo Corti fare una presentazione di GeoNode. Il prodotto di basa su Django, GeoServer e POSTGIS come tecnologie di base. Ad oggi permette di fare upload di shapefile (occorre caricare i singoli file, altre soluzioni “concorrenti” permettono di caricare lo zip dello shapefile che forse è più comodo ….), e GeoTiff in futuro sono previsti altri formati. L’upload dello shapefile crea un layer POSTGIS e successivamente si possono caricare i metadati (ad oggi mi sembra di aver capito che si basa su GeoNetwork ma forse è in corso un’attività per usare pyCSW ….).

Il backoffice per fare authoring della mappa si basa su GeoExplorer di OpenGeo: è possibile fare anche editing dei dati via web.

E’ previsto il supporto di WMS esterni.

Il prodotto è open source e si può quindi scaricare da GitHub.: tra qualche mese dovrebbe essere rilasciata una nuova versione

E’ stata poi la volta di Michael Gould dell’ESRI Educational Community (da qualche anno in ESRI ma con un passato nel mondo GIS Open ….), che ha parlato a braccio di ciò che è ESRI, coma lavora, come si relaziona con il mondo Open Source ecc … Molte delle cose riportate erano notizie che chi segue un po’ i vari post sulle rete forse conosceva già (GeoPortal come prodotto open source, le estensioni di ArcGIS Dekstop per fare editing su OSM, ArcGIS Desktop Home Edition a soli 100 $ annnui, le recenti acquisizioni di GeoIQ e di Geoloqui, ecc … ), ma sentirli riassunti dalla viva voce di un autorevole esponente ESRI è stato comunque interessante. La notizia più “curiosa” è stata quella che ESRI paga i propri dipendenti su base oraria “anche quando sono fuori ufficio” (sostanzialmente si fidano della professionalità dei dipendenti ….): un modo un po inusuale di lavorare anche se immagino comunque per obiettivi.

Bert Spaan di Waag Society ha tenuto invece un intervemto su CitySDK Mobility, un progetto che ha visto coinvolti diversi partners europei (Amsterdam, Roma, Helsinky, Lamia, Lisbona, Istanbul, Manchester e Barcellona), in un contesto di smart city per la partecipazione e la mobilità.

L’obiettivo è quello di pubblicare dati per la mobilità come open data e fornire delle API specifiche per il loro utilizzo (trasporto e traffico).  Tutti i dati possiedono una proprietà (location), e sono strutturati ed esposti in modo multiplo (excel, csv, shapefile, drf, ecc …). La localizzazione è si importante ma è un attributo (comune), a tutti gli “oggetti” e il progetto mette enfasi sugli oggetti, ognuno dei quali ovviamente avrà attributi descrittivi diversi

Il concetto di “mobilità” è, nel contesto del progetto, parecchio allargato perchè tratta le informazioni sui mezzi pubblici, le mappe, gli orari. il meteo, le informazioni in tempo reale sul traffico, sino ad arriavre ad includere le informazioni crowdsourced.

Il progetto utilizza OSM sfruttando i livelli informativi di interesse: strade, ferrovie, fermate autobus, metro, ecc ..  e supporta standard quali GTFS.

Altre presentazioni:

  • Topologia in PostGIS 2.0 (Sandro Santilli): introduzione alla topologia in POSTGIS 2.0 con un po di storia, cos’è la topologia, il modello concettuale
  • R: software per statistica molto potente e con una integrazione anche con le parti spaziali e di mappa
  • OSGeo Live (Luca Delucchi)

La prima giornata si è poi chiusa con un ampio dibattito a ruota libera su OSM e il suo futuro: qualità del dato, rinnovamento e differenziazione del sito (utente finale, mappatori, sviluppatori, ecc .. hanno esigenze diverse e ad oggi c’è un solo sitoe tutti si atterra lì), modelli di business (fare o meno una sorta di OMS Premium con dati di maggiore qualità/ certificazione? Chi lo fa?), ecc …

Il secondo giorno (con un po di defezioni ….) si è aperto con GeoAvalanche (Francesco Bartoli), una soluzione open source (GNU GPL v3), per raccogliere informazioni georiferite sulle valanghe. La soluzione è basata su una personalizzazione di Ushahidi e ha una componente server basata su GeoServer.

Si è proseguito con una anticipazione di quello che sarà GRASS 7 (Luca Delucchi). Lo sviluppo è iniziato nel 2008 con un gruppo di core developeers di 7-8 persone.

Dovrebbe essere rilasciato nel 2013 anche se non esiste ancora una data e una schedulazione, e comunque scaricabile e disponibile per test su Linux, Windows e MacOS

Drasticamente restrutturato: eliminato codice non utilizzato, miglioramenti e bug fixing, new features. Ecco un breve elenco di alcune caratteristiche:

  • eliminato Tcl/Tk GUI e sostituito ocn wxPython GUI
  • migliorata la parte sui dati vettoriali
  • migliorata la parte di scripting Python
  • librerie 3D raster
  • SQLite è il sistema di default come libreria db (no supporto parti spaziali per ora solo alfanumerici)
  • POSTGIS connection diretta per editing
  • supporto temporal GIS
  • supporto WPS: è possibile esporre processi in GRASS  così che questi possano essere agganciati da motori WPS (es, PyWPS)
  • GUI; map swipe
  • GUI: animation
  • Python: semplifica la programmazione e l’uso dei comandi
  • GUI: semplifica la user experience e l’uso dello strumento

L’ultimo intervento a cui ho assistito prima di lasciare il camp è stato quello di Laurence Penny che ha illustrato l’evoluzione delle mappe stradali / turistiche sin dai primordi passando per gli antichi romani, il medioevo, e pian piano sino ai giorni nostri. E’ stato possibile vedere anche alcuni esempi reali con guide turistiche di fine ‘700  o ‘800 scoprendo così che cose che ad oggi affascinano quali Street View o i navigatori per auto in realtà erano concetti e “implementazioni” già fatte più di 100 anni fa ovviamente su scala ridotta e con “tecnologie” completamente diverse.

Ecco un po di foto dell’evento: primo giorno e secondo giorno.

Aggiornamento (21/01/2013): corretti alcuni riferimenti ai nomi dei relatori su segnazione di Paolo Corti (grazie!) del quale vi segnalo anche il commento al post per ulteriori dettagli su GeoNode

GeoNews della settimana


Una breve raccolta eterogena di geo-notizie raccolte sulla rete:

  • Interessante post sul blog di Hushahidi che illustra una soluzione di car pooling realizzata in Kenia utilizzando Twitter, SwiftRiver e Ushahidi
  • Sulla mailing list di OpenStreetMap è apparso l’annuncio di un prototipo di mappa di OSM che supporta il multilinguismo (per ora applicato sul tag <name>). Interessante
  • Su GEOMedia annunciato un webinar che si terrà l’11 Dicembre dal titolo “Metadati e dati liberi. Fare coesistere RNDT & INSPIRE“, argomento quanto mai attuale
  • Il JRC ha lanciato un un sondaggio rivolto al settore privato, in particolare piccole e media aziende (SME) che lavorano in ambito Geo-ICT su attività in qualche modo collegate a INSPIRE con l’obiettivo si iniziare a trasformare la Direttiva INSPIRE in opportunità di businessper aziende private che operano nel settpre dell’ICT geografico. L’iniziativa è legata al progetto smeSpire (di cui il JRC è uno del 15 partner di progetto), partito a maggio 2012 con l’obiettivo di studiare il settore privato e facilitare networking tra aziende e partnership pubblico-privato
  • Il 23 Febbario 2103 si svolgerà l’International Day of Open Data. La formula sarà quella dell’hackaton. Una buona occasione per chi, come le PP.AA, espone open data e per chi abbia idee di business che si possano basare sui dati liberamente disponibili. Avere le infomazioni in modalità open data georiferite è quindi quanto mai interessante e quanto mai utile in un simile contesto
  • su GEOMedia un interessante  post   sulle mappe animate del vento: provate a cliccare sull’immagine e vedrete la mappa in tempo reale dei vcenti sugli Stati Uniti

windmap

Ushahidi: rilasciata la release 2.2 (Juba)


Ushahidi ha annunciato ufficialmente la nuova release (2.2), denominata Juba (dal nome di una città del sud Sudan).

Ecco alcuni dettagli sulle caratteristiche della nuova release:

  • fix su alcuni aspetti legati alla sicurezza
  • la mappa di default è ora OpenStreetMap
  • supporto di RiverID come strumento di authentication and identity management che fornisce agli utenti un sicuro sistema di single sign-on centralizzato per l’accesso a tutti i prodotti Ushahidi. Sarebbe interessante capire se e quanto questo sistema sia pluggabile o meno o se sia fortemente integrato nel prodotto al fine di garantire una sua più o meno facile sostituzione nel caso di utilizzo all’interno di strutture che siano già dotate di un proprio sistema di single sign-on
  • supporto di azioni automatizzate esempio poter inviare una mail se viene segnalato un report all’interno di una certa area oppure se viene segnalato un report di notte poterlo auto-approvare e assegnarlo ad una categoria
  • alerts via SMS grazie all’adozione dell’SMS gateway open source – SMSsync
  • disponibilità di un maggior numero di stili per la parte di interfaccia

Fonte: Ushahidi Blog

Open GeoSMS: ora è uno standard OGC


In un precedente post avevo già accennato allo standard Open GeoSMS, ai suoi potenziali utilizzi e come la piattaforma Ushahidi intenda includerne il supporto  all’interno della sua soluzione mobile .

Da poco Open GeoSMS è uscito dalla fase di “candidate” ed è diventato standard ufficiale.

Per chi non sapesse cos’è Open GeoSMS riporto integralmente l’overview presnete sul sito OGC:

The OGC Open GeoSMS Standard provides developers with an extended Short Message Service (SMS) encoding and interface to facilitate communication of location content between different LBS (Location-Based Service) devices or applications. SMS is the open text communication service standard most commonly used in phone, web and mobile communication systems for the exchange of short text messages between fixed line or mobile phone devices. The lightweight and easy to implement Open GeoSMS Standard facilitates interoperability between mobile applications and the rapidly expanding world of geospatial applications and services that implement OGC standard interfaces, encodings and best practices.”

Fonte: Between the Poles

 

 

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Crisis mapping: se ne occupa Repubblica.it


E’ apparso su Repubblica.it un articolo in cui si parla di crisis mapping, Ushahidi, Open StreetMap e più in generale di crowdmapping, volonteered geographic information, microtasking applicato alle informazioni spaziali, partendo dale esperienze di Kibera  e del terremoto di Haiti.

Fonte: Repubblica.it

Segnalazioni sul territorio, disaster management, ecc ..: lo standard OGC GeoSMS può essere utile


Tra i vari standard proposti da OGC il GeoSMS è probabilmente poco noto e ancora a livello di “candidate”,  ma potrebbe rivelarsi particolarmente utile e interessante se utilizzato per raccogliere segnalazioni sul territorio in particolare se associato a dispositivi mobili dotati di GPS, come i sempre più diffusi smartphone e ad app dedicate che semplifichino la raccolta georiferita e multimediale di informazioni / eventi.

Ecco un piccolo video che illustra come e in quali situazioni  si potrebbe utilizzare e sfruttare il protocollo

Il seguente post si illustra come la  piattaforma Ushahidi intenda includere il supporto del protocollo all’interno della sua soluzione mobile così che possa essere  utilizzata in contesti diversi per raccogliere informazioni geo-taggate.

Fonte: Ushahidi Blog

Ushahidi Android App 2.0


Sul blog di Ushahidi è stato dato l’annuncio della release 2.0 della versione per mobile (Android), del prodotto.

 

La piattaforma si arricchisce quindi di una nuova potenzialità che ne faciliterà la diffusione e utilizzo.

Fonte: The Ushahidi Blog

Emergenza spazzatura: Repubblica.it utilizza Ushahidi

1 luglio 2011 2 commenti

Repubblica.it oggi ha pubblicato un servizio realizzato con Ushahidi per raccogliere in tempo reale  le segnalazioni dei cittadini in merito allo stato delle discariche autorizzate, la presenza di discariche abusive, eventuali roghi, la situazione nelle proprio quartiere, tutto ciò che può essere utile per “mappare” la situazione e che può contribuire in qualche modo a risolvere quella che ormai si sta configurando come vera e propria emergenza nazionale.

Il servizio è stato denominato Emergenza Spazzatura.

Al di là che l’idea non è così nuova (vedi analogo servizio, basato sulla medesima soluzione pubblicato già a Dicembre 2010 su Tanto denominato “Rifiutiamoci!“), il fatto che uno tra i principali quotidiani on line del panorama nazionale (se non il principale), adotti un meccanismo di  “crowdsourcing sociale” o di “partecipazione attiva” (Repubblica.it lo denomina “giornalismo dal basso” ….), attraverso una soluzione di map crowdsourcing è sicuramente un qualcosa che sul panorama italiano fà notizia e offre una visibililtà non indifferente.

Avevo già trattato l’argomento in un precedente post dove sono citati alcuni esempi di utilizzo di approcci di questo tipo in ambito P.A per la raccolta di segnalazioni

Fonte: Repubblica.it

GIS & crowdsourcing nell’evento del terremoto in Nuova Zelanda


Il 22 Febbraio 2011 un forte terremoto ha scosso Chistchurch in Nuova Zelanda.

Anche in questo evento tragico l’uso delle nuove tecnologie, la loro integrazione con le componenti spaziali e l’utilizzo di framework per il web mapping (ArcGIS On Line, Google Map, Ushahidi, ecc …), hanno reso possibile mettere on line, in tempi rapidssimi, delle web application che hanno permesso non solo di tracciare una mappa che rappresentasse “in tempo reale” lo stato dei luoghi e dei danni grazie al contributo diretto dei sopravvissuti presenti sul luogo della tragedia (attingendo da fonti varie quali YouTube, Twitter, ecc ….), ma anche di “ricercare” persone come il Google Person Finder for Christchurch.

Alcuni post di particolare interesse su questo argomento sono i seguenti: