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Open Location Code: “indirizzi” per qualunque cosa ovunque?


Questa sera mi sono imbattuto in un post di Google Open Source Blog  dal titolo quanto mai accattivante e che comunque attira l’interesse per chi si occupa di georeferenziazione per indirizzo: Open Location Code: Addresses for everything, everywhere

Sembra che BigG stia provando a tirare fuori una cosa che potrebbe diventare un (piccola? grande? lo vedremo solo vivendo …), rivoluzione nel campo della georeferenziazione (tra l’altro applicabile sia in zone ove c’è la disponibilità degli indirizzi, sia in zone ove questa non è presente …),  ….. SENZA fare uso di indirizzi !!!

Il tutto è spiegato, per sommi capi, direttamente sul sito di Open Location Code: il maggior dettaglio è disponibile direttamente su GitHub.

Open Location Code assegna un “codice” ad ogni luogo sulle terra, codice derivato dalle coordinate latitudine e longitudine, disponibili ovunque: questi codici sono simili ad un “numero telefonico” – 8FQ93M9M+9PF, è ad esempio quello che individua la localizzazione del Museo Egizio di Torino -, ma che può essere abbreviato a sole 4 o 6 cifre quando combinate con la località (ad esempio la stessa localizzazione di cui sopra può essere espressa come 9M+9PF Centro, Torino, Piemonte, Città Metropolitana di Torino).

Ovviamente localizzazioni che siano vicine le une alle altre avrano codici simili.

Per la codifica è stato scelto un set di 20 caratteri calcolando tutte le possibili combinazioni di 20 caratteri da 0-9A-Z in modo che costituissero più di 10.000 parole  in 30 lingue diverse, questo per evitare, per quanto possibile, che le combinazioni includessero parole riconoscibili.

Il set di caratteri individuato è il seguente: 23456789CFGHJMPQRVWX.

I primi quattro caratteri descrivono un’area di un grado di latitudine per uno di longitudine. Aggiungendo altri quattro caratteri al codice, l’area si riduce di 1/20-simo di grado per 1/20-simo di grado all’interno dell’area precedente. Proseguendo nello stesso modo, ogni coppia di caratteri riduce di 1/400-esimo l’area precedente (nota: è un principio, se vogliamo, che ricorda l’organizzazone a tiles un catalogo di immagini TMS o di un servizio WMTS …..)

olc_10_character

olc_11_grid

Ovviamente con questa tecnica ogni location è in realtà un’area e non un punto, ma si arriva a celle relative ad aree sul territorio piuttosto ristrette, ad esempio 2.6m x 2.8m

Una location può essere convertita in un codice e un codice può essere riconvertito in una location in modo completamente offline: non ci sono tabelle dati o tabelle di look up e non sono richiesti servizi online.

L’algoritmo è pubblicamente disponibile e può essere usato senza alcuna restrizione (Apache License Version 2.0).

Esiste anche un sito demo che permette di ottenere gli open location codes navigando ed interrogando interattivamente una mappa.

OLC-Egizio

Per il momento non ho avuto tempo di fare prove, ma mi sembra una cosa interessante da approfondire ….

Google scrive plugin per QGIS ???!!!


Curiosa news comparsa sul QGIS Plugin Repository …. un plugin di QGIS scritto da BigG !!!!

GoogleQGISFonte: @underdarkGIS

Modalità di utilizzo legale dei Google Geo Products (Map, Earth, ecc …)


L’utilizzo di Google Maps, Google Earth, ecc … è oramai consuetudine ma spesso questo avviene senza curarsi troppo dei termini legali di utilizzo.

Su Google Earth Blog ho trovato un post che tratta proprio questo argomento.

Google mette a disposzione  oltre al consueto Google Earth Terms of Service,  che si dovrebbe comunque consultare prima di ogni utilizzo, anche un altro strumento che sinceramente non conoscevo, che in realtà esiste sin dal 2011, che si chiama Geo Permissions Website, e che permette con una semplice interfaccia a wizard permette di capire se, rispetto all’utilizzo previsto o meno nel progetto corrente, l’uso dei Google Geo product.

Esiste anche un video di presentazione

Google I/O 2013: tutte le novità di BigG


Ecco il video delle novità di Google presentato a Google I/O 2013

Novità anche sul fronte mappe, prossimamente maggiori dettagli

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25 anni in timelapse della Terra


Google ha realizzato un nuovo progetto che ha denominato Timelapse  realizzato in collaborazione con la rivista statunitense Time, la NASA e la United States Geological Survey (USGS), e utilizzando immagini che fanno parte della raccolta della missione Landsat, iniziata negli anni Settanta con una collaborazione tra NASA e USGS.

Ecco alcune immagini animate che illustrano l’evoluzione nel tempo di alcune zone del pianeta:

Ecco il link ufficiale a cui trovare  tutte le immagini ed ecco invece il riferimento all’applicazione live in cui è possibile selezionare la propria zona di interesse.

Fonte: Google Lat Long Blog

The Economist premia i GIS


L’annuale premio Innovation Awards del prestigioso The Economist, per la categoria Computing and Telecommunications  quest’anno è stato assegnato a Jack Dangermond presidente ESRI e a John Hanke co-fondatore di Keyhole e ora nel manageement di Google. Un bel  riconoscimento per la tecnologia GIS che testimonia anche, qualora ce ne fosse ancora bisogno,  che non è più una nicchia di mercato.

Due nuovi servizi enterprise di Google, sulla location intelligence: Google Maps Tracks API e Google Maps Geolocation API


Google ha pubblicato un post un cui illustra due nuove soluzioni enterprise che vengono offerte nel campo della location intelligence.

Si tratta di:

Google Maps Tracks API permette ad un’organizzazione di realizzare applicazioni che possano memorizar, visualizzare ed analizzare tracce GPS su una mappa, e ad esempio permettere ad una compagnia che gestisce flotte di veicoli di analizzare dati di consegne passate visualizzandole su una mappa e determinare così quali percorsi possano permettere di risparmaire tempo e costi. Google Maps Tracks API permette anche di trarre vantaggio da una tecnica denominata geo-fencing che permette di creare regioni virtuali su una mappa per notificare ad un dispositivo / veicolo quando entra o esce dell’area stessa permettendo così alel compagnie di consegne di ottimizzare l’uso dei propri mezzi.

Google Maps Geolocation API permette ad un’applicazione o dispositivo di determinare la propria localizzazione senza fare uso del GPS ma sfruttando lo localizzazioneo la vicinanza dei punti di accesso wifi e delle antenne per telefonia, permettendo così un risparmio sul consumo della batteria dei dispositivi permettendo anche di operare in ambienti chiusi e in aree remote.

Fonte: Google Geo Developers Blog

Mappe Apple: Cupertino corre ai ripari?

25 settembre 2012 2 commenti

E’ notizia di questi giorni che, sebbene Apple sia entrata nel mondo delle mappe con una sua soluzione, la prima uscita non ha riscontrato un gran successo (con un sacco di ironie anche sul web).

Sembra che Apple si fosse già resa conto dei problemi, per cui già ben 10 giorni prima del lancio ufficiale di map app in iOS 6, stesse cercando ben sei iOS map engineers.

Ora sembra cercare di fare di più per risolvere il problema cercando direttamente di reclutare ex membri del Google Maps staff offrendo uno stipendio di 85.ooo dollari più le spese pagate per il trasferimento a Cupertino.

In realtà occorre considerare che potrebbe non essere sufficiente in quanto la “forza” dell’avversario  non sta tanto o solo nella differenza funzionale, ma nell’enorme base dati e nei meccanimi di gestione ed aggiornamento che nel corso degli anni, nel bene o nel male, Google ha messo in piedi e che rappresenta il vero valore aggiunto offerto con Google Maps, Street View, Google Earth, ecc … su cui Big G sta puntando anche per le evoluzioni future.

Fonte: https://twitter.com/azanetti/status/249435847965945856 https://twitter.com/geospatialnews/status/250418420225544192

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Anche Amazon entra nel mondo del mapping

17 settembre 2012 Lascia un commento

Ci siamo, anche Amazon entra nel mondo del mapping offrendo agli sviluppatori di Kindle Fire una “nuova” Amazon Maps API (se ne sentiva proprio il bisogno di un’ennesima API?).


Ne è stato dato l’annuncio ufficiale oggi, anche se era da un po’ la notizia circolava sulla rete.

In realtà si tratta di una collaborazione tra Amazon e Nokia che offre i propri dati (e la propria tecnologia di web mapping?): ecco la conferma dell’annuncio da parte di Nokia

Sarà quindi una lotta a 3 sul mercato dei locational data: Google inizialmente, recentemente Apple che si è resa indipendente da Google Maps, e ora Nokia che con Amazon, Microsoft e Yahoo! come suoi licenziatari amplia ulteriormente il proprio bacino di utenza.

Lotta a 3 anche sul mondo dei servizi mobile: sempre Google, poi Apple ed ora si presenta anche Amazon.

Una cosa sembra essere ulteriormente confermata: la consapevolezza dell’importanta dell’informazioen spaziale si sta sempre di più diffondendo  e sempre si più  il dato di localizzazione spaziale si prospetta come l’infrastruttura portante e trasversale per i servizi del prossimo futuro.

Fonte: Spatially Adjusted

 

 

location and mapping services mobile? Google inizialmente, recentemente Apple che si è resa indipendente da Google Maps, e ora Amazon (con Nokia,

Google I/O: novità anche sul fronte mappe


Dal 27 al 29 Giugno presso il Moscone Center di San Francisco si è tenuto il Google I/O 2012 nel quale sono state presentate alcune prossime novità anche sul fronte mappe.

Ecco, in simtesi, alcuni video ed esempi.

In questo primo video, a parte le novità presentate, nel primo intervento di Brian McClendon VP Engineering di Google, emergono alcune informazioni interessanti su Google Map tra cui:

  • dal minuto 3.40′ –> “storia” di google maps dal 2005
  • dal minuto 4.15′ –> Immagini dal 2006
  • al minuto 5.15′ –> Street View dal 2007
  • dal minuto 6.20′ –> Come viene costruita la mappa di Google (Ground Truth basato fortemente su uso di Street View): progressione temporale dal 2008 (Google Map Maker)
  • dal minuto 10′ –> Accuracy: come Google raccoglie le segnalazioni degli utenti
  • dal minuto 13′ –> 8 Datacenter nel mondo, 1,6 milioni di richieste al secondo, availability al 99.995% negli ultimi 3 anni, più di un miliardo di utenti attivi

Video in cui si analizza la ricchezza del valore aggiunto che le API di Maps hanno da offrire.

Video in cui si fa un viaggio atraverso il mondo della visualizzazione dei dati su mappa usando Maps API v3.

Video in cui viene mostrato come personalizzare il look and feel di Google Map.

Ed ecco gli esempi delle tre principali novità su Google Map: heatmap, symbols e transit layer

Infine ecco alcune novità anche sul fronte Google Earth: Google Earth for Mobile …….

…….. ed anche fronte Google Maps for Android: mappe anche offline

 Fonte: Google LatLong, Google Maps Mania